Adesso rimane solo una via,
vale a dire l’unica e obbligatoria, quella che propugno da sempre: l’unificazione
di tutte le forze politiche dell’area del dissenso in un unico soggetto
politico o in una Federazione di Partiti. Da Milano a Palermo passando per
Roma, tutto riconduce ad un unico obiettivo: l’esigenza che l’area del dissenso
conta politicamente se complessivamente essa si compatta, raggiungerlo vale la
pena anche a costo di far volare qualche sediata in testa.
Per carità di Patria, per me
la politica ha ancora un gran valore: il valore della pulizia morale, della
giustizia, della Nazione, del lavoro, della missione mediterranea a cui l’Italia
da sempre è destinata. La presenza di Continuità Ideale all’interno del vecchio
MSI era nata dall’esigenza di coagulare un gruppo di dirigenti e militanti che
si opponesse alle abiure finiane verso i principi del MSI.
Oggi Continuità Ideale è
presente e fa parte dell’area del dissenso – inteso quale dissenso nei
confronti di AN e del sistema in cui si è integrata - non solo per riunificare queste forze politiche, ma soprattutto
rivendicare e rappresentare la realizzazione di un movimento politico con un impronta
decisamente fascista. Perché credo fermamente solo nella via nazionale, l’Europa
dell’Euro è destinata al fallimento ed a questo antepongo l’Europa delle
Patrie, più vicina alla gente di quanto possa essere l’Europa di Bruxelles.
In Francia già qualche
anno dopo la morte di Napoleone non esistevano più Bonapartisti.
In Italia il nome di Benito Mussolini e il Fascismo a 60 anni dal
suo sacrificio sono ancora vivi e per molti italiani vogliono dire tanto.
Se non vogliamo fare la fine
dei Bonapartisti, l’unica via obbligatoria che rimane è quella del contenitore
unico. Allora, solo allora, vorrà dire che saremo tornati tutti a casa e una
nuova e felice pagina politica si aprirà per l’area del dissenso e per l’Italia.